martedì 31 gennaio 2012

Bufera di neve

Una vera e propria bufera di neve è in atto sul nostro Appennino e sui paesi collinari. Non ho cognizione della Media e Bassa Lunigiana. Freddo intenso, neve e vento sono gli ingredienti. Le strade sono una lastra di ghiaccio molto pericolosa.
Vi mostro una foto di qualche minuto fa

Crescita, tra slogan e ...

Crescita ... E' la parola ricorrente da un pò di tempo a questa parte. 'Bisogna tornare a crescere. Crescita e sviluppo ...' sono slogan di ogni giorno. Se si scende dagli scranni alti o dalle cattedre e ci si addentra fra la gente comune chiedendo un' opinione sincera, ché tanto non c'è nessun spione ad ascoltare, si possono avere risposte di questo tipo:
"Crescita di miseria; di povertà; di ansia e proccupazioni ... di rabbia ... di rassegnazione. Di disoccupazione; di instabilità ... di depressione ... Di prezzi; di bollette e balzelli vari da pagare. Crescita di bugie, messinscena e stupidità.  Campa cavallo che l'erba cresce. Aspetta che l'erba cresce! ... Sì, a maggio. E via che andiamo".
P.S. Ho raccolto globalmente alcune considerazioni di varie persone di tutte le età.

lunedì 30 gennaio 2012

Saperi quotidiani

E' un titolo (ironico ... per modo di dire) che potrebbe essere una domanda ... o una serie di domande.
Ad esempio: "Quanti gradi (di temperatura) ci sono in questo momento all'esterno di casa vostra? Quanti ce n'erano 2  ore fa? Quanti ce ne saranno a mezzanotte?
Quanti soldi ci volevano 40 ... 30 ... 20 anni fa per comprare una utilitaria, tipo la storica 500? Quanti stipendi ci volevano per acquistarla? Quanti ne occorrono adesso? Quanti ne occorreranno tra ... ...?
Quanti soldi avete (lo dico così per dire) investito in qualche banca uno ... due ... tre ... cinque anni fa? Ci avete guadagnato o perso qualcosa? Se avete perso qualcosa chi ve l'ha fregati? E tra un anno come andrà?
Avevate previsto il terremoto? Che i terremoti verranno tutti lo sanno. Ma quando ... in che giorno ... a che ora?
Volete fare fortuna? Inventatevi qualche Agenzia di rating e se potete fatevi rilasciare qualche riconoscimento ufficiale e diventerete gli arbitri del mondo. Se proprio non ce la farete, rimanete su qualche oroscopo speciale e leggerete ciò che sta scritto nelle stelle . Se però siete di natura pazienti sedetevi sulla sponda del famoso fiume ... e vedrete ... che qualcosa passerà.

domenica 29 gennaio 2012

E' tornata la neve

Sul nostro Appennino è tornata la neve. Una novità? Quest'anno potrebbe considerarsi tale, ma non è stato così nel passato. Tant'è che i proverbi nostrani la danno presente proprio in questi giorni.
"Par S. Zùmiòn la noiva un palma d'mòn".
"Par S. Biasu la noiva al par du nasu".
"Par la Candlara la noiva para".

La foto mostra il paese di Succisa visto da "I Maciòn".

sabato 28 gennaio 2012

Tesori nascosti

Chiamerò così: 'Tesori nascosti del nostro Appennino' i post che gradualmente inserirò in questa serie del blog. La ricognizione sui beni culturali della nostra terra dopo il terremoto del 27 gennaio ne offre l'occasione.
A Cavezzana d'Antena, sotto il Cucchero del Righeto, ho rivisitato per l'ennesima volta la chiesa di cui vi mostro qualche foto. Qualcosa di bello e storico, le cui notizie potrete trovare in ricerche di Antonio Rosa, studioso di quel luogo.
Ma altre curiosità legate alla civiltà rurale del nostro passato appenninico me le ha mostrate l'amico Romano Varoli, che, con pochi altri, continua a vivere in quel villaggio antico e che ringrazio.


Interno della chiesa parrocchiale di Cavezzana d'Antena

L'attrezzo, sostenuto da R. Varoli, si chiama 'luvét' (lupetto) e serviva al recupero dei secchi che venivano calati nel pozzo
Dettaglio di Cavezzana d'Antena
Questo giogo, opera di alto artigianato del sig. Rotelli il vecchio, è fatto con il legno leggero, ma elastico e resistente di una pianta tipica del luogo: l'opi.

Terremoto dopo

Dopo il terremoto di ieri si sta facendo una ricognizione delle conseguenze. Intanto va detto che la paura è stata veramente tanta, soprattutto in chi ha visto oscillare mobili e cadere oggetti di ogni genere, compresi comignoli, calcinacci, quadri, credenze, tv ed altri per citarne alcuni. Le crepe non si contano, ma le strutture portanti sono rimaste solide. D'altronde la nostra area è di 2a categoria sismica (dal terribile terremoto del settembre 1920) e i fabbricati sono costruiti per sostenere terremoti di un livello adeguato. A presto.

venerdì 27 gennaio 2012

Terremoto ultime informazioni

Le ultime informazioni verificate ci consentono di confermare idanni, per fortuna non gravi, alle cose, e di escludere danni alle persone collegati direttamente al terremoto. Va detto altresì che sono ancora in corso gli accertamenti per la sicurezza degli edifici pubblici.
 Per chi non ne avesse diretta conoscenza, diciamo che i Comuni di Berceto e Corniglio, nel versante emiliano, e Pontremoli in quello toscano si incontrano nei valichi di accesso della Cisa e del Cirone.

Terremoto nuovo aggiornamento

Il centro storico di Pontremoli èstato chiuso al traffico. E' presidiato dai vigili del fuoco e dai carabinieri per alcuni danni che si sono verificati. Dalle ultimissime informazioni risulterebbe che due persone siano rimaste ferite nella fuga a precipizio per lo spavento. Diversi oggetti risultano danneggiati in alcune abitazioni. A Bassone è caduta una credenza. A Berceto è in corso una riunione per verifiche.

Terremoto aggiornamento

Il terremoto di pochi minuti fa è stato molto intenso ad Aulla e a Pontremoli. Ad Aulla sono caduti libri, vasi e altri oggetti nei piani rialzati delle case. A Pontremoli i supermercati sono stati evacuati immediatamente.

Scossa di terremoto

Una scossa di terremoto è avvenuta poco più di 5 minuti fa. La scossa è stata avvertita nitidamente anche ai piani terra delle case e all'esterno. C'è stato un' oscillazione dei mobili e una assai lunga dei lampadari. Le persone che abitano nelle vicinanze sono uscite immediatamente fuori. A risentirci.

giovedì 26 gennaio 2012

Aspettando il turno

Aspettando in una lunga fila il mio turno per fare gasolio all'unico distributore dov'era appena stato scaricato il carburante, mi sono sentito chiamare da una voce. Era un amico di età avanzata che con una piccola tanica in mano aspettava di fare il pieno.
"Sei rimasto a secco anche tu?" gli dico.
"Oh no, neno, a dev piaru la miscela par la 'squarna', parchè soinza sta roba l'an va pù!", e ha aggiunto: "A para d'esru in toimpu ad guera, quòndu as fòiva la fila par piaru al pàn ... Alura la prima cosa l'era gunfiaru la pànza, adesa dar da mangiaru al muturu!".
Intanto di volta in volta chi aveva ricevuto il carburante tirava un sospiro di sollievo e, nonostante il prezzo  non fosse calato, ripartiva sorridendo come se avesse vinto al 'gratta e vinci' o avesse avuto la sua razione di pane.

mercoledì 25 gennaio 2012

Terremoto e carburante

Il terremoto che ha colpito stamattina il Nord Italia è stato avvertito con intensità nel versante emiliano dell'Appennino. Nella parte lunigianese, anche per rassicurare tanti lettori del blog della nostra terra, solo qualcuno dice di averlo sentito nei paesi e un buon numero nei piani alti delle città.
In tutta l'Alta e Media Lunigiana è andato esaurito ogni tipo di carburante nei distributori di tutte le marche. Risulta reperibile a Berceto.
A risentirci presto.

martedì 24 gennaio 2012

Commenti ... paesani

Sull'attuale crisi economica si costruiscono, legittimamente, pagine e pagine mediatiche. Potremmo dire all'infinito. Dunque non è più pensabile che il cittadino: di grandi metropoli, di città medie, di paesi o casolari montani non ne sia informato. Vista la varietà dei mezzi di comunicazione che possiede, e soprattutto perché comincia a sentirne il peso sulle spalle.
 Ebbene, dopo il pronunciamento encomiabile dei massimi rappresentanti della Chiesa sulla necessità della giustizia fiscale e della lotta contro l' evasione, mi piace inserire nel blog uno scambio di opinioni di semplici e ammirevoli fedeli di una comunità parrocchiale dei nostri monti.
"E' sacrosanto che anche la chiesa paghi l'ici e altre imposte... Se le deve pagare!"
"Una domanda: la pagheranno i prelati o i fedeli?"
"Anche su questo non v'è dubbio!".
"Pagheranno quelli di sempre!"
"Già, quelli che una volta pagavano le decime!"
Oh ragazzi, ormai nel mondo di Internet e della comunicazione globale tutti sono informati e cominciano a dubitare su quello che succede davanti e dietro l'altare.
Però il grande dubbio di sempre rimane: trovare il bandolo della matassa tra ciò che è e ciò che appare.
Tanti saluti a tutti.

lunedì 23 gennaio 2012

Commenti di cittadini

Commenti di cittadini sull'odiernità.
"Per chi lavora e sta in montagna il costo esagerato dei carburanti è una rovina ...". Sia per chi lavora la terra, sia per chi deve ogni giorno fare chilometri e chilometri di strada per andare al lavoro e non ha alcun rimborso!".
"Sapete quanto si paga in più di pedaggio da Berceto a Parma Ovest?".
"Noi non abbiamo le auto blu e nessuna forma di rimborso. Non abbiamo i privilegi dei Governanti o di altri lavoratori ...!"
"Questa è una 'situazione epocale' (così si dice), e quel che capita, capita. Dunque non state a mugugnare!".
"Il Parlamento? E' l'organo predisposto a fare le leggi! Non lo sapevate?".
"Con un Governo tecnico potrebbe veramente legiferare!".
"Ma va là ... non vedi che dorme? Al massimo si limita dopo mille scuse ad alzar la mano!".
"Non sono capaci e non ne hanno voglia. Mettiamoli in cassa integrazione!".
" Intanto non gliene frega un  ... (tubo per non dire ...) se andiamo in rovina!".
"Ma la terra ci salverà! ... Tireremo fuori le vanghe dalla cantina. Poi si vedrà ...!".

Un futuro credibile

Un futuro credibile può essere tracciato da Principi illuminati o da Popoli consapevoli della necessità di cambiamento. Non certo da manovre, più o meno teatrali, da fiction, del Palazzo.
"Historia magistra vitae est", se si conosce  e si ha un pò di umiltà.
Grandi imperi, ante e post Cristum, e uomini "superbi" sono naufragati miseramente, proprio quando ritenevano di essere ormai onnipotenti. Sono stati vinti da se stessi e dalle circostanze, dalla necessità, o dal bisogno di stare al passo col progresso, col quale si identificavano. Ve ne sovviene qualcuno?
Un grande narratore italiano, ammirato o criticato secondo i casi, ha parlato di "fiumana del progresso", nella quale per ambizione, per istinto, per desiderio di raggiungere una più alta vetta, per avidità o semplicemente per migliorare la propria condizione (economica o sociale), l'uomo si butta, venendone travolto ... inesorabilmente per destino. Così è stato per I Malavoglia, per Mastro don Gesualdo; così sarebbe stato per La duchessa di Leyra, per L'uomo di lusso e per L'onorevole Scipioni, tutti modelli esemplari della società ottocentesca ... ma anche contemporanea. Avrete capito che ho fatto riferimento a Giovanni Verga.

domenica 22 gennaio 2012

Foto di tre vallate

L'ho già fatto tempi indietro su Splinder e ancora una volta mi piace farvi vedere delle foto delle vallate dell'Alta Lunigiana:

Valdantena, con in primo piano Cargalla

Valle del Verde con i vari paesi; per primo Guinadi

Valle del Magriola

A proposito dei commenti

A proposito dei commenti che i lettori fanno dei post, ci sono ancora difficoltà per la visualizzazione; è innegabile e me ne dispiace. Il gestore della piattaforma ci comunica che stanno lavorando per semplificare e agevolare l' aggiornamento del sistema. Comunque, cliccando su commenta come con l'opzione anonimo, a meno che non si abbia un indirizzo già prefissato,  e poi cliccando su pubblica dovrebbe comparire dopo un briciolo di tempo. Insistete! ...Grazie.

sabato 21 gennaio 2012

Via francigena a convegno

Questa mattina nel castello di Terrarossa, comune di Licciana Nardi, promosso dalla Regione Toscana e dal GAL - Lunigiana si è svolto un convegno sulla Via Francigena cui hanno partecipato numerose autorità della Regione, della Provincia di Massa Carrara e dei Comuni lunigianesi. E' stata presente anche una delegazione di rappresentanti dell'Associazione Via Francigena Alta Lunigiana nelle figure del presidente, della segretaria, del tesoriere e di due soci, me compreso. Molti sono stati gli interventi di relatori: tecnici e politici. Tra le tante parole, opportune e di circostanza, è apparso chiaro che nella prossima primavera sarà dato l'avvio al percorso completo pedonale. Altrettanto significativa può considerarsi l'idea, che condividiamo e abbiamo sempre suggerito, che la Via Francigena non possa essere ridotta a un semplice tracciato (disegnato sulla carta o rintracciabile sul web), ma debba essere una finestra, o meglio una porta aperta a 360° sul Territorio nei suoi vari aspetti. In fondo, quella che è stata esattamente nella storia.

venerdì 20 gennaio 2012

Eroi, uso e abuso

" ....  onde non tacque/ le tue limpide nubi e le tue fronde/ l'inclito verso di colui  che l'acque/ cantò fatali, ed il diverso esiglio, / per cui bello di fama  e di sventura/ baciò la sua petrosa Itaca Ulisse/".
Credo che tutti abbiate riconosciuto i versi del sonetto "A Zacinto" di Ugo Foscolo. Sonetto quasi certamente imparato a memoria nei diversi anni di studio.
L'eroe "bello di fama e di sventura", che il poeta ha reso immortale l'avrete certamente riconosciuto. Dopo dieci anni  di guerra voleva tornare a casa ... dalla sua famiglia, forse la cosa più naturale. Ma gli imprevisti del fato furono tanti e lo misero duramente alla prova.  In questi tempi, invece, per ogni atto compiuto in esecuzione del proprio dovere, si parla di eroismo; spesso fuori luogo. I martiri non erano suicidi; assolutamente! E neppure gli eroi negativi descritti nella storia. Ma in un momento particolare della loro vita, il destino, in stretto rapporto con varie circostanze e in primo luogo il loro temperamento, ha giocato un ruolo dominante per renderli immortali ... da ogni punto di vista.

giovedì 19 gennaio 2012

Il rischio

"Approssimativismo, pressapochismo, superficialità, pseudo rigore scientifico sono gli ingredienti principali dell'ignoranza, della superbia dell'uomo, del successo effimero e della sua stessa rovina".
Tante volte ho sentito più o meno quest'espressione, considerata un pò retorica, uscire dalla bocca di alcuni illustri  miei professori con titoli riconosciuti ufficialmente o di conoscenti saggi poco più che alfabeti ... o di semplici persone della società, quali i miei genitori. Quanta verità da meditare in queste parole!
"Non scordiamoci della Torre di Babele, della smania di grandezza ... della vanità, della debolezza dell'uomo ... e della sua imperfezione!", ci veniva raccomandato.
Molta parte del futuro è già stato scritto, e molti non lo sanno. Questo è il vero rischio per l'uomo di cui non si tiene conto.

mercoledì 18 gennaio 2012

Esplosione di gas

A Barbarasco, nel comune di Tresana, nel tardo pomeriggio una violenta esplosione di gas metano ha provocato un improvviso incendio le cui fiamme hanno raggiunto l'altezza di  molte decine di metri. L'esplosione si è prodotta in una centralina di gas metano per la rottura di un tubo urtato da uno scavatore. L'incendio si è propagato con rapidità fulminea investendo gravemente tre operai e una decina di altre persone. Hanno preso fuoco i mezzi meccanici e le villette circostanti che per fortuna erano vuote. Barbarasco è a pochi chilometri a nord di Aulla nei pressi dell'A 15, sulla sinistra venendo dal mare.

martedì 17 gennaio 2012

Sant'Antonio ...

"Sant'Antonio dalla barba bianca". Così recita un vecchio detto dei nostri paesi, facendo riferimento al 17 gennaio, ricorrenza di Sant' Antonio Abate, in cui generalmente i nostri monti sono imbiancati dalla neve. Non è così quest'anno, sicuramente un anno speciale poiché non solo i paesi montani non sono innevati, ma neppure le cime dell' appennino. In compenso fa abbastanza freddo con temperature di -4/-6 nelle cittadine lungo il Magra e un pò più alte, -2/-3 in collina. Non meravigliatevi! L'umidità gioca il suo ruolo.
Sant'Antonio Abate, protettotre degli animali, ha  avuto grande venerazione nella civiltà rurale dei secoli e decenni scorsi. Il parroco, accompagnato dai chierichetti, faceva il giro del paese a benedire le stalle. Il tutto avveniva con la stessa ritualità della benedizione delle case a Pasqua. Ora, almeno da noi vista la scarsità delle bestie domestiche da stalla, anche questa tradizione è finita. Peccato!
Per chi non lo sapesse vale la pena ricordare che gli ospedali di Pontremoli e Fivizzano sono intitolati a questo santo.

domenica 15 gennaio 2012

Le immagini

Le immagini delle foto vi danno l'idea di quello che è stato il tempo oggi sul nostro Appennino. Bel tempo con cielo limpido, temperatura gradevole al sole, fredda all'ombra. Le foto si riferiscono alla partita Vallicisa- Soliera, vinta ampiamente dai padroni di casa nel campo sportivo della Pollina.


venerdì 13 gennaio 2012

Importante aggiornamento

Un importante aggiornamento sulla storiografia di Santa Zita, a cura del sottoscritto e di Mattia Monacchia, è stato 'caricato' sul sito succisa.it, sezione storia.


Chiesa parrocchiale di Succisa (SS. Felicita e Perpetua), affresco (1937) di Luigi Battistini.
Santa Zita, "Il miracolo dei fiori".

giovedì 12 gennaio 2012

Opportunità

La Regione Toscana, nell'ambito del progetto Giovanisì-Fare Impresa in Agricoltura 2012 ha stanziato 25 milioni di euro per tutta la regione, di cui 1 milione e mezzo per la provincia di Massa Carrara a favore di giovani tra i 18 e 40 anni che intendano avviare un'impresa agricola. Il bando con l'esplicitazione delle procedure per la partecipazione ai finanziamenti è stato pubblicato sul BURT. Notizie specifiche si possono reperire nel sito della Regione.

mercoledì 11 gennaio 2012

Gli ultimi dei ...

Oggi, a fronte di centinaia e centinaia di animali domestici esistenti fino a pochi anni fa in ogni paese del nostro Appennino (potrei darvene una documentazione dettagliata nelle varie specie), solo alcuni capi, rari, se ne possono contare. Eppure l'allevamento non era uno sfizio o una necessità indispensabile, era anche una fonte di reddito. C'è, allora, da chiedersi il perché di tanto calo demografico animale. E le ragioni sono molte; in primis quelle del progresso, poi quelle degli accordi internazionali. Non vorrete mica trasportare il fieno con la traza, o falciare l'erba con il ferro?. Certo che no, ci mancherebbe!
Il latte,però, si usa ancora adesso e non tutti mangiano solo pesce o sono vegetariani. Allora? Chiedo a voi una spiegazione; a voi della mia generazione, figli di contadini di cui mi auguro siate rimasti orgogliosi.
Le "finezze burocratiche" e il gioco delle lobby alimentari hanno fatto il risultato. Volete tenere un cavallo? Sborsate subito 80 euro, prima di allevarlo. Volete una pecora? La cifra è un pò ridotta, ma ... Un bovino? Chiedetelo a chi ci ha provato. Meglio dunque comprare tutto al supermercato, altro che darsi da fare nelle stalle!
Perchè? Attenzione! Se le cose vanno bene, in qualche modo ci si ricava qualcosa o si sta sotto di poco alle spese, ma se, per qualche accidente, un animale si ammala (d'altronde può accadere a tutti gli esseri viventi) e muore "Dio ce ne scampi e liberi!". Costerà più di un loculo al cimitero, solo per sotterrarlo s'intende ... senza contare il tempo e altre spese per il funerale.
Cerchiamo di stare allegri! Nelle liberalizzazioni ci saranno nuove norme anche per allevare gli animali di tipo ... tradizionale; norme che salveranno gli ultimi dei rurali ... ...

martedì 10 gennaio 2012

Viaggiando si impara

Viaggiando si possono imparare tante cose e vedere come vanno le cose oggigiorno. Sempre che si sia sostenuti dalla necessaria curiosità e si abbia la voglia di guardarsi intorno. Io sono montanaro e camminando spesso in mezzo ai boschi o nei campi abbandonati, nei prati rivoltati dai cinghiali, in vecchie mulattiere lastricate, contornate da muri a secco, in sentieri in cui sono passato a dir poco mille volte nell'infanzia o in gioventù e di cui avevo e ancora ho impresso nella memoria la forma di un sasso o una radice storta, provo sempre un fascino profondo, un sentimento di ammirazione per i nostri avi, per le fatiche immani, per la fede che li ha sostenuti. "Qui in questo campo, circondato da questi muri per salvare il raccolto, ci seminavano la segale, l'orzo o le patate ... Nei momenti duri si toglievano la fame ... e ne davano pure a quelli che abitavano in città". Quante volte mia madre, i vecchi cari amici del paese me l'hanno detto! "In tempo di guerra hanno salvato noi e quelli della Valle!".
Ora si percorrono chilometri e chilometri tanto in Lunigiana come in vaste zone della Pianura senza vedere un campo coltivato. Anche in molte zone dove numerose erano le stalle, i caseifici e gli allevamenti di maiali pare esserci il deserto. Che sia questo il progresso!

lunedì 9 gennaio 2012

Una finestra sul passato

Le belle giornate con cielo sereno e temperatura moderatamente fredda contribuiscono ad aprire una finestra sul nostro passato rurale. Molti ricorderanno, anche perchè quel tempo non è molto lontano, alcune attività tipiche di questo mese: fare il maiale, pulire i prati, potare i castagni e accatastare la legna (zùpà), vangare, (rivoltare la terra), per fare gelare le erbacce. Il lavoro più entusiasmante era certamente il primo. Fare il maiale era una vera e propria festa per chi il maiale ce l'aveva, ma anche per gli altri perché qualcosa ci scappava sempre. Fosse pure un pezzetto di preziosissimo lardo, un pò di strutto, un 'roccetto di salsiccia matta', una cotica per fare la minestra o un osso spolpato per fare i  frascadèi. Per una buona stagionatura dei salumi ci voleva il tempo adatto e soprattutto il sale 'dosato col misurino'. Nel nostro Appennino il maiale era sacro. Figuriamoci nella parte emiliana! Qui era un affare e ancora è una validissima industria. Nei valichi più noti transitavano le vie del sale che giungeva soprattutto dal porto di Livorno, e Pontremoli era un luogo di smistamento fondamentale. Ma quelli che non volevano pagare il dazio attraversavano il crinale su sentieri scoscesi a dorso di mulo ... e, manco a dirlo, i doganieri erano fregati. Tu guarda come è fatto il mondo!!!

domenica 8 gennaio 2012

Risorse montane

La foto che segue vi mostra delle capre oggi al pascolo sul passo del Righeto. Il numero di questi animali è ormai ridotto all'osso, ma fino a una cinquantina di anni fa erano una grande risorsa; insieme con le pecore costituivano una base di sostentamento, soprattutto per le famiglie più povere.
Col latte delle capre si allevavano i bambini; questo alimento è infatti povero di grassi e quindi facilmente digeribile, ma molto nutriente.

Crisi e teatro

L'Italia è il paese di Arlecchino, Pulcinella, Gianduia, Balanzone, Colombina  e tanti altri , e quasi tutti lo sanno non v'è dubbio.. Ricordate alcune nozioni su certe forme di teatro nostrano, ad esempio la Commedia dell'arte? Se non ne avete più ricordo, guardate la TV in questi giorni e subito le immagini vi appariranno nello schermo ... della memoria. Scoprirete insieme a me che la storia si ripete seppure su livelli differenti.
Poiché ancora il mondo non ci è piovuto addosso e i primi attori ritengono che quando succederà (sempre ammesso che ciò avvenga), riguarderà gli altri, magari il prossimo ... ma mai se stessi, prepariamoci alle risate. Finchè siamo ancora in tempo.

sabato 7 gennaio 2012

C'era una volta ...

C'era una volta ... No, non c'era un re ... e neppure un pezzo di legno, come già disse Collodi.
C'era semplicemente un asino;un asino comune, come ce n'erano molti anche da noi in Lunigiana. Un asino che lavorava come tanti altri secondo la volontà del suo padrone.
Un bel giorno il padrone, che s'era indebitato per degli affari finiti male, si convinse non solo che l'asino dovesse lavorare di più, ma che dovesse mangiare anche meno.
Così mise in atto una strategia: farlo lavorare ogni dì un pò di più e nutrirlo un pò di meno, passando dal fieno alla paglia. Intendiamoci: sempre col sorriso per non togliere l'ottimismo. Anzi  cercava di alleviare l'appetito con un predicozzo quotidiano per convincerlo al risparmio.
L'asino ubbidì ... D'altronde non è che potesse fare altro!
Quando si abituò al nuovo regime ... alimentare, a una cert'ora di un bel giorno il povero animale diede gli ultimi sbattoni e morì in santa pace.
Il padrone ebbe poco tempo per ridere ... Morì anch'egli subito dopo ... Poveraccio!

venerdì 6 gennaio 2012

Ognuno è figlio

Ognuno è figlio del suo tempo. Nessuno ha scelto quando nascere, da chi e in quale luogo. Tutti lo sanno, anche se alcuni magari non ci hanno mai pensato!
Tempo di crisi ... economica ... ma anche di ideali. Forse qualcuno lo mette in dubbio?
I "grandi" del momento si incontrano una, due, dieci volte e presagiscono il futuro.
Salendo sulle cime più alte del crinale che ha visto scorrere la storia del mondo, e scrutando in largo e in lungo l'orizzonte tra le nubi e qualche sprazzo di sereno, non ci è parso di vedere un novello salvatore ... 
Ma nessuno si disperi! A consolarci c'è il solito Bertoldo con la sua frase: "Dopo il brutto verrà il bello!". Amen

giovedì 5 gennaio 2012

Per i naturalisti ...

Per i naturalisti, ma anche per gli storici e gli amanti del nostro Appennino inserisco nel blog alcune foto di luoghi che forse pochi conoscono, ma non è improbabile vorranno conoscere.

Questa prima foto vi mostra I Groppi (rossi o di rame) e l' A15 tra Montelungo e il Cucchero.

Questa miniera (di rame) è ricordata in documenti storici del '700, Granduca Leopoldo d'Asburgo Lorena, e negli anni in cui Pontremoli fu Provincia nel Ducato di Parma, Piacenza e Stati Annessi.

Nella foto sopra potete vedere l'antico villaggio, paese o comunello, come è stato definito nella storia, di Cavezzana d'Antena.

Questa è la famosa e storica sorgente sulfurea di Cavezzana d'Antena. Potete vederne l'acqua, ma non sentirne l'odore.
Sarà usufruibile nel Centro termale di Montelungo, quando sarà avviato.
Ciao e...Buona Befana a tutti ...

Sfatare i luoghi comuni

Quella del titolo vuole essere una proposta (qualcuno potrebbe definirla una provocazione) tendente a togliere un pò di veli a tanti slogan che continuamente ci vengono mediaticamente appioppati, facendo ricorso a esperienze personali che ogni lettore del blog può esporre e vedere pubblicate.
Esempio: la più che giusta e doverosa lotta all'evasione porta alla diminuzione delle tasse. Dopo anni di impegno emerito da parte delle Istituzioni predisposte a tale compito con l'annuncio di ottimi risultati, vi pare che il detto sia stato rispettato?

mercoledì 4 gennaio 2012

Variazioni

Descrivo brevemente le differenze meteorologiche intercorse tra il mio paese e Parma. Questa mattina presto da noi il cielo era piuttosto nuvoloso e la temperatura moderatamente fredda. Dal passo del Righeto a quello della Cisa c'erano banchi di nebbia intercalati da folate di vento, mentre appena superato il valico il cielo era sereno e il terreno brinato fino a Ghiare di Berceto. A Solignano si levava dal fiume Taro una nebbia bassa che s'infittiva sempre più man mano che si procedeva, specialmente da Fornovo fino a Parma. Inutile dire che la brina costeggiava l'autostrada per quel poco che si riusciva a vedere. La temperatura era sottozero. In città la nebbia si è alzata verso mezzogiorno e alle tre, ora di ritorno, è apparso il sole, che filtrando nella leggera foschia in lontananza, quasi quasi accecava. Ripassando la Cisa verso il mare ho preso atto che di qua era piovuto e diversi "fumaroli" abbellivano l'Orsaro.

martedì 3 gennaio 2012

Quando Pontremoli ...

Quando Pontremoli era Provincia contava un bel numero di abitanti, di cui vi mostro una tabella rielaborata dal sottoscritto a seguito di specifiche ricerche nell'Archivio di Stato di Pontremoli.
Si tenga conto che nell'anno del censimento la Provincia di Pontremoli faceva parte del Ducato di Parma, Piacenza e Stati Annessi e la popolazione era dislocata per più dei due terzi nei Comunelli, ossia i paesi, ossia nelle Frazioni così dette adesso.

Provincia di Pontremoli,  Censimento della popolazione 1857



Nome del Comune

Nativi

Estranei

Stranieri

Maschi
Femmine
Maschi
Femmine
Maschi
Femmine







Bagnone
2815
2738
15
14
74
96
Filattiera
1110
1064
6
2
5
5
Mulazzo
2135
2140
12
15
28
36
Pontremoli
5899
5705
71
77
63
65
Villafranca
1762
1623
16
2
30
39
Zeri
1760
1715
39
12
27
51







Totale
15481
14985
159
122
227
292

Totale popolazione Provincia di Pontremoli  31266

lunedì 2 gennaio 2012

Cari giovani ... essere Italiani

L' orgoglio di essere Italiani è nelle cose: nella posizione stessa dell'Italia, nella sua storia, nella cultura, nell'arte, nella tradizione religiosa, nella scienza, nella sensibilità della gente che lavora in questa nostra terra a forma di stivale e in tutto il mondo. L' orgoglio di essere italiani  è  la consapevolezza di non essere perfetti, di essere portatori della pietas di Enea che altri popoli non avevano e ancora non hanno. La debolezza in questi tempi è l'avere preso come dio il denaro ... e solo quello. Soprattutto come fine e non solo come mezzo. Cerchiamo di regolarci con ragionevolezza, il futuro ci sarà sicuramente!  ...  Occhio, tuttavia, alle sentenze dei "soliti" predicatori.
P. S. Dico questo, come uomo che è vissuto in mezzo ai giovani come  insegnante, ai ragazzi che anche oggi mi chiedevano  come andrà a finire.   

Cari amici

Mentre vi informo, sempre ammesso che vi interessi, che sul nostro Appennino sta piovendo con molta moderazione e forse sulle cime potrebbe (dico potrebbe perchè la nebbia impedisce di vedere) anche nevicare, non mi dispiace riferire di alcune battute che alcuni amici con in mano uno o più giornali si sono scambiate.
"Dopo le abbuffate di questi giorni adesso inizieranno le diete differenziate ...";
"Ho avuto il mal di pancia e ... Speriamo almeno di poter mangiare qualche cosa ... per non morire ...";
"Senti qui che odore hanno questi giornali ... C'è talmente tanto incenso che si rischia di asfissiare!";
"Vi ricordate chi ha detto: 'Armiamoci e partite?";
"Ecco qua una bella frase: 'C'è l'Italia da salvare ... fate un pò di sacrifici ... E stiamo tutti zitti, per favore!".
Sono solo espressioni pronunciate una mattina di un giorno normale: oggi.
A tutti: Buona giornata e Buon lavoro!

domenica 1 gennaio 2012

Un dolce di Capodanno

In occasione delle ricorrenze festose nei paesi del nostro Appennino le donne di casa, generalmente le più anziane, facevano dolci che potremmo dire specifici. In occasione del Capodanno era consuetudine preparare il canastrelo, la cui dizione variava secondo le differenze dialettali. Io non so riferirvi con esattezza gli ingredienti, ma posso dirvi che tutti ne andavano ghiotti. La forma era quella di una ciambella circolare con il caratteristico buco nel mezzo; l'impasto, che aveva anche un delicato profumo di limone e rhum, conteneva una buona quantità di gherigli di noci e nocciole. Questo dolce era cotto nei testi di ghisa, così come anche la pastariala, dolce di lusso. I testi non avevano alcun tipo di termometro e il loro riscaldamento, portato alla giusta temperatura con fascine di legna, richiedeva grande maestria e competenza.
Buon appetito!